Se pur mi piace leggere e documentarmi ed ho letto molti libri, è in circostanze particolari che sono venuto a conoscenza dell’esistenza del libro di cui parlerò. Non avrei mai cercato forse questo genere di scritto ma evidentemente lo dovevo leggere.
Alla storia di questo libro si può anche non credere ma il contenuto è quello che è e ciascuno può farsene un’idea.
Secondo gli autori è scritto sotto dettatura di Gesù, se pur di per sé incredibile, leggendolo qualche dubbio viene.
Ancora lo sto leggendo e non è facile, sembra che i tempi li decida lui, iniziato a legge quasi un anno fa mi sono trovato casualmente a Pasqua a leggere la parte del libro che parlava della Pasqua.
Non è un libro da leggere ma da studiare, e credo che quando avrò finito dovrò ricominciare, ma una cosa mi ha colpito dai primi capitoli e mi ha aperto la mente ad una nuova visione.
Forse il concetto che sto per esporre spiega tante cose, non è immediato da comprendere ma estremamente logico ed illuminante.
Il peccato originale non è quello che si credere, il peccato originale è l’ego. L’ego ci allontana dalla nostra parte animica, ci acceca, ci allontana da Dio. L’ego ci rinchiude in un corpo e ci fa avere una visione limitata alle cose terrene.
Anche se molti, o tutti, possono pensare di non esserne soggetti, in realtà siamo tutti peccatori, siamo tutti accecati dall’ego.
La religione l’ha fatta l’uomo, magari è anche servita per il controllo delle masse, la chiesa ha sempre avuto un potere politico perché da sempre aiuta tutte le forme di governo a controllare il popolo. Ma bisogna distinguere la religione dalla parola di Dio. La parola di Gesù, quella del vangelo, anche se forse pure il vangelo è di per se un po’ artefatto dall’uomo, è estremamente semplice. Basterebbe rispettare il comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso” che tutto assumerebbe una dimensione diversa. Non esisterebbe più il male nel mondo.
Se analizzate l’operato degli uomini, anche di quelli che operano apparentemente per il bene, quelli che si impegnano per gli altri, vi accorgerete che c’è sempre, o quasi sempre (Santi esclusi magari) un aspetto che riconduce all’io. L’io è il peccato, l’io è il demonio ed anche se in forma e quantità diversa siamo tutti schiacciati dall’io.
Immaginate per un attimo di non pensare come “io” ma come “noi”, di non distinguere quello che fate voi da quello che fanno gi altri, per un attimo immaginatelo.
L’io viene insegnato ai bambini già da quando nascono: “ti do”, “mi dai”, “questo è tuo”, “questo è mio”, “sei bello”… L’identità dell’io viene insegnata. Il bambino appena nato è puro e la società lo rende peccatore. Identificarsi in un corpo significa imprigionarsi in una visione limitata di se stessi ed essere schiacciati dall’ego. Staccarci dal corpo e considerarci parte di un tutt’uno con gli altri ci renderebbe liberi. Il corpo ci limita la visione ma siamo già nel mondo animico. Non esiste una trapasso, esiste una liberazione.
Tutti i problemi che ci affliggono sono dovuti all’io, al nostro o a quello degli altri. Le liti, le divisioni, le incomprensioni, i tradimenti, tutto frutto dell’io, del male, del demonio che trova nel corpo terreno la sua dimora ed in esso si identifica.
Il paradiso terrestre potrebbe esistere, ma dovremmo vivere nel mondo riuscendo a mantenere il contatto con l’anima, ma forse solo San Pio da Pietrelcina ci è riuscito.
Quello che rende insuperabile l’oscurantismo dell’ego è che proprio chi ne più soggetto non se ne può rendere conto. Se provi a dire quello che scrivo qua ad una persona schiacciata dell’ego la vedrai indispettirsi ed indurirsi, ed in poco tempo troverà il modo di liquidarti.