In riferimento alla notizia che ChatGPT trova una diagnosi che diversi specialisti non avevano trovato riscatta i tanto disapprovati laureati del web.
https://www.today.it/benessere/salute/alex-chatgpt-trova-diagnosi.html
ChatGPT, così come tutte le AI, non sono delle vere intelligenze, o almeno non paragonabili all’intelligenza umana. Sono degli algoritmi complessi, più evoluti dei semplici programmi informatici a scelta condizionata, che uniscono una capacità semantica ad un’auto-apprendimento ed analisi delle informazioni. In altri termini, la differenza tra un medico ed una AI è che il medico conosce la materia ed ha esperienza, ma non ha tutti i dati del WEB in testa, le AI viceversa non sanno sostanzialmente nulla ma sonno analizzare i dati a trovare statisticamente la risposta più pertinente.
Per capirci, se un medico qualunque avesse in memoria tutto il web sarebbe infinitamente più bravo di qualsiasi AI.
Quella intelligente e coraggiosa mamma che interrogando la famosa AI è riuscita in una notte a trovare la diagnosi del figlio non ha fatto altro che quello che avrebbe, probabilmente, fatto prima che ChatGPT esistesse, ovvero una ricerca sul web. Con una ricerca manuale avrebbe magari impiegato qualche giorno e non qualche ora e forse avrebbe desistito, ma con la giusta determinazione il risultato sarebbe arrivato comunque.
Questa notizia riscatta dalla infamia chi cerca di capire come stanno le cose con ricerche personali districandosi in un ambiente magari oscuro e ostile, ma dove la logica ed il buonsenso possono andare oltre le nozioni e la dottrina. In definitiva i medici non si dovrebbero indignare se le persone avanzano delle ipotesi dettata magari da qualche lettura fatta su una rivista o sul web, o magari dal consiglio di un amico o familiare. Non che i medici non siano preparati o siano meno preparati di qualcun altro, semplicemente non possono sapere o ricordare tutto lo scibile umano e qualcosa gli può pure sfuggire.
Qualche anno fa, per motivi familiari, ho fatto una ricerca sui tumori. A suo tempo ho scoperto cose interessanti ed ho fatto delle deduzioni che ho proposto sul mio blog, a quel tempo ho iniziato ad utilizzare i social con lo scopo di condividere quanto scoperto e/o ipotizzato. Ho successivamente riorganizzato un po’ le idee ed ho buttato giù anche un opuscoletto in autopubblicazione su Amazon, anche se non sono un medico e sono consapevole di non poter avere la preparazione di chi ha studiato ed ha esperienza nel settore, ritengo che quanto a suo tempo ho determinato, al netto di pregiudizi ed indottrinamenti, possa essere un punto di vista utile ed interessante. Questa notizia mi ha rinfrancato del fatto che non sono stato presuntuoso, ho fatto quello che forse dovremmo fare tutti, ma non per sostituire i medici, ma per collaborare con loro, sempre che ce lo permettano.
Di seguito alcuni articoli scritti a suo tempo ed il link al libro: