Ho focalizzato un nuovo aspetto dei problemi sociali in relazione alla divisione del popolo, divisione che permette ai potenti di operare indisturbati lo sfruttamento del popolo stesso.
Quanto sto per descrivere non è di per sé nulla di nuovo, è però un aspetto estremamente importante che andrebbe evidenziato nella speranza di un cambio di atteggiamento diffuso.
Dal momento in cui il popolo viene diviso in sfere di appartenenza, operazione messa in essere in tanti modi e con tante strategie, quello che accade è che ciascuno sostiene “la propria squadra”. In pratica le discussioni non sono più viste come mezzo di confronto e di condivisione di idee, ciascuno deve dimostrare che quello che dicono o fanno quelli che stanno dalla parte opposta è sbagliato. In pratica non si entra neanche più nel merito dei concetti, delle opinioni, semplicemente si cerca di dimostrare che sono sbagliati, prescindendo dai contenuti.
Il focus per capire la gravità della questione va diretto sul fatto che le persone diventano totalmente incapaci di ascoltare, di valutare, di avere uno spirito critico. A qualsiasi azione o opinione della sfera opposta si reagisce istantaneamente con il cercare di negare quello che è stato detto, di trovare il rovescio della medaglia o il doppio fine.
Non è un meccanismo basato su questioni logiche, la logica scompare completamente e lascia il posto all’istinto, all’emotività. Non essendoci più logica e senso critico è facile per i burattinai di imboccare concetti e opinioni insensate che vengono usate come se fossero logiche. Dalla parte opposta si percepisce la mancanza di logica nella controparte e si spera di convincere con il ragionamento, ma chiaramente non si ottiene nulla dato che si è in uno stato di distopia totale. Ciò che è paradossale che questa cosa può avvenire talvolta in modo simmetrico, entrambe le parti sono in uno stato di distacco della realtà e cercano di convincere gli altri di essere nell’errore.
Per chi riesce a restare lucido è una situazione deprimente, ci si trova di fronte a persone che magari si ritengono intelligenti e verso le quali si prova stima, e non si riesce a comunicare, sembra di parlare lingue diverse, spesso sembra che la controparte ci provi gusto a contraddire, controbatte con argomentazioni senza alcun senso come se volesse semplicemente litigare. Invece no, l’interlocutore è convinto di ciò che dice ma si trova nello stato descritto sopra.
Questa dinamica, che può interessare questioni ed argomentazioni diverse, emblematico il caso dei vaccini, è una costante nella sfera politica. Politicamente le persone vengono indotte a sposare un’ideologia, o meglio una direzione politica tra le due proposte, destra o sinistra. Dal momento della scelta ciascuno deve difendere a spada tratta il proprio schieramento indipendentemente dal tema, dalla questione e dal contenuto. Non importa se l’operato del proprio schieramento è giusto o sbagliato, se è positivo o negativo, si deve tenere fede alla “bandiera scelta”. E’ chiaro che non c’è una logica ne un perché, questo avviene perché la divisione del popolo ne favorisce il controllo e lo sfruttamento e chi detiene il potere ha imparato a sfruttare le debolezze umane, spesso in relazione agli istinti primordiali, per sottomettere le masse. L’istino utilizzato in questo caso è l’appartenenza al branco, branchi diversi si combattono per il solo fatto di essere branchi diversi, non serve una scusa, un motivo o uno scopo, si combatte e basta.