Sanremo vive di polemica, viene creato l’evento utilizzando degli artefatti di cronaca che suscitano polemica e che fanno quindi parlare del festival. Senza la polemica pre-festival la gente non si ricorderebbe neanche di accendere il televisore.
La canzone è solo marginale, quasi un sottofondo. L’aspetto artistico è totalmente lasciato al caso, ad esempio le canzoni le sceglie, pare, il presentatore che fa anche da direttore artistico e factotum. Dando spazio al buonsenso la scelta dovrebbe essere basata sui contenuti artistici, sulle qualità tecniche, su questioni di stile, di novità, di originalità e richiederebbe una commissione di artisti e professionisti. Ci sarebbe tanto da cercare in una canzone, invece le scelte hanno altre logiche che possiamo immaginare. L’spetto propagandistico invece è ben studiato ed attenzionato nei mini dettagli. Ogni anno c’è un elemento per polemizzare, un argomento (inutile) da discutere con i colleghi e gli amici riguardo il festival della polemica… volevo dire della canzone.
Zelensky è un attore a cui è stato affidato il compito di recitare il ruolo di presidente di un paese in guerra contro uno degli stati più armati al mondo. Lui deve fare quello che sa fare, spettacolo. O meglio, fa quello che dovrebbe saper fare, ho visto qualche sua esibizione quando faceva il giullare nelle sedi opportune e non mi ha entusiasmato, ma questa è un’opinione personale che lascia il tempo che trova.
Chiaramente, contestualmente, l’evento mediatico sanremese, che come sempre prepara le persone ad aspettarsi delle sorprese e dei colpi di scena, servirà anche a permettere all’attore presidente di fare propaganda di guerra.
La guerra non si fa solo con le armi, la guerra si fa con le persone e per avere le persone si deve convincere il popolo che la guerra è giusta, che il nemico è cattivo è spietato e che VALE LA PENA MORIRE per sconfiggere il tiranno. Ricordo sempre che quando Mussolini ha annunciato la consegna della dichiarazione di guerra la gente ha esultato in una piazza stracolma, quella stessa gente poi è morta al fronte.
Quale migliore occasione se non un messaggio accorato poco prima della premiazione, quando la gente ha le difese completamente smontate perché aspetta il responso dei responsi, il risultato della vita: “chi vince Sanremo”.
Sarà uno shock per lo spettatore, il nemico sarà percepito ancora di più come un tiranno perché ha distrutto un momento bello, un momento entusiasmante. Un evento banale reso importante ed utilizzato per portare la gente a morire in guerra o a mandare i figli! Che geni però!
Ribadisco sempre che la manipolazione mentale di massa e necessaria per imporre qualsiasi volontà, sociale o politica, i potenti che comandano il mondo hanno bisogno di convincere il popolo perchè è il popolo a comandare anche se non lo sa. Per convincere il popolo utilizzano la propaganda, tengono il popolo nella confusione, nella distopia tramite i media, i social, la censura e la politica in tutte le sue forme. Il popolo dovrebbe invece essere refrattario alla propaganda, dovrebbe sempre restare lucido ed attivo nel difendere diritti e libertà.
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