Data la recente decisione dell’unione europea relativa alla messa al bando delle auto a benzina e Diesel dal 2035, è opportuno fare un quadro sulla questione auto elettrica, su vantaggi, svantaggi, implicazioni e motivazioni. Prima di farsi un’idea in merito è opportuno mettere sul piatto tutti gli elementi.
Intanto partiamo dalla questione inquinamento. Premesso che con le alterazioni climatiche l’utilizzo di auto a combustibili fossili non ha nulla a che vedere, in articoli precedenti ho spiegato e ripetuto fino alla nausea che non è il CO2 il problema, ne l’effetto serra, e che forse quest’ultimo ci protegge da un eccessivo raffreddamento attualmente in corso [1]. E’ però credo indiscutibile che lo smog e l’eccessiva concentrazione di gas di scarico nelle città è certamente dannoso. In definitiva non sarebbe male se l’aria delle città fosse più pulita.
Altro aspetto da considerare è che il petrolio e gli altri combustibili fossili, non sono infiniti, già oggi si trovano nuovi giacimenti con difficolta e spesso con danni seri alla popolazione come nel caso di terremoti conseguenti alle attività estrattive.
Viceversa l’energia solare, quella eolica e quella idroelettrica sono infinite. In particolare, ripeto fino alla nausea, il fotovoltaico potrebbe essere una risorsa per tutti e non concentrata nelle mani di pochi capitalisti, ciascuno potrebbe avere il proprio rifornimento sul tetto di casa. Ormai le prestazioni e la durata dei pannelli fotovoltaici li rende certamente convenienti.
Ma andiamo avanti con l’analisi.
Un motore elettrico è pressoché eterno, si possono cambiare i cuscinetti dopo qualche decennio e torna nuovo. In un’auto elettrica non ci sono complessi e costosi sistemi di raffreddamento, di lubrificazione, di filtraggio di carburanti, detta in altri termini in un’auto elettrica si può usurare e guastare ben poco. Tra l’altro il motore contiene principalmente rame per cui ha anche un valore intrinseco eterno.
L’elemento critico, invece, delle auto elettriche, sono le batterie, è chiaro infatti che non si può affrontare serenamente un viaggio lungo. C’è poi il rischio di restare senza aria condizionata in estate e senza riscaldamenti in inverno in caso di lunghe code dovute ad incidenti, gravi eventi atmosferici, etc. Restare in una strada innevata, in una coda infinita, con le batterie scariche e al gelo, diventerebbe non antipatico ma catastrofico. Non sarebbe sufficiente fare arrivare un paio di taniche per capirci, si dovrebbero ricaricare tutte le auto della coda. Insomma le batterie sono il collo di bottiglia. I limiti delle batterie sono principalmente in relazione alla loro capacità elettrica limitata, al lungo tempo di ricarica ed alla limitata durata in termini di numero di ricariche che le rende costose. Non meno delicata e la questione della loro produzione e dello smaltimento, i materiali utilizzati infatti sono in gran parte rari e sono molto inquinanti.
Poi c’è il problema incendi, nel caso si incendino le batterie più diffuse, quelle al litio, spegnerle non è una cosa semplice per via delle temperature che raggiungono. A mio avviso però sono sempre meno pericolose del gas che a differenza delle batteria non si incendia ma scoppia; restano comunque più pericolose dei combustibili fossili
In conclusione, se avessimo delle persone alla guida dell’Italia dotate di materia grigia e capaci, piuttosto che individui che sono lì per sistemi massonico/corrotti, forse si potrebbe investire nella ricerca su nuove tecnologie di accumulo. Le batterie saranno certamente il petrolio del futuro, se in passato si sono fatte le guerre per il petrolio, forse in futuro si faranno per gli accumulatori elettrici. Investire in questo settore è sicuramente strategicamente doveroso.
Certo è che se lo stato della tecnologia delle batterie resta all’anno zero sarà un bel problema passare alle auto elettriche nel 2035.
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