Dom. Nov 24th, 2024

Dopo oltre 40 anni un personaggio dei più alti livelli dello stato fantoccio italiano, ex. primo ministro, quello per capirci che tra i primi ha calpestato la costituzione prendendo i soldi dai conti correnti degli italiani, lo stesso che avendo calpestato la costituzione ha meritato il recente ruolo di presidente della corte costituzionale, dice a Macron di chiedere scusa perché la Francia sarebbe responsabile della strage di Ustica.

Poco dopo in parte ritratta, è solo una sua supposizione! Ma come? Chiedi a Macron di chiedere scusa per una supposizione? Ma poi, perché questa supposizione arriva proprio ora?

Si potrebbe pensare che qualcuno gli abbia tirato la pettorina e per questo avrebbe sminuito parlato di “una sua deduzione”. Credo sia difficile pensare ad un simile scivolone di Amato dopo oltre 40 anni, forse questa è solo una messa in scena con cui lo stato prende le distanze dalle affermazioni di Amato che dovevano essere però fatte e che ormai sono storia.

Capire cosa abbia spinto uno del sistema, un servo del potere, a fare una affermazione di queste, è quantomeno presuntuoso. Quello che però è importante notare è che questa è una verità molto strana anche se molto verosimile. In pratica, con questa spiegazione su Ustica,  si ricalca il complotto perfetto.  Uno stato “AMICO” uccide deliberatamente degli italiani in territorio italiano per uccidere un leader di uno dei suoi paesi colonia che voleva opporsi al colonialismo francese in Africa (colonialismo ancora in corso).

Craxi avrebbe avvisato Gheddafi, quindi sapeva che la Francia avrebbe potuto abbattere un aereo in territorio italiano, era normale evidentemente che ciò potesse accadere, ed avvisava solo Gheddafi, lasciava quindi che il disastro accadesse. Secondo il film questo confermerebbe che non siamo uno stato sovrano, che il popolo non conta nulla per la politica e che la politica serve solo a tenere nell’ignoranza il popolo.

Qualche dubbio però viene. Gheddafi doveva essere su quell’aereo o l’aviazione francese è stata così incompetente da non accorgersi che quello era un aereo di linea?

Ed ancora, l’Italia subisce un attacco vigliacco, ad un aereo civile, e si preoccupa di tenere segreto il tutto anche, se vero, facendo sparire testimoni scomodi? Certo, anche questo confermerebbe il film, se gli italiani avessero saputo, lo stato fantoccio, che tiene il popolo sotto controllo, sarebbe stato costretto ad una reazione, mentre doveva obbedire ai voleri dei padroni e tacere.

Tutto torna se non fosse per il fatto che il figlio di Craxi, che evidentemente ha ereditato un po’ dell’intelligenza del padre, fa una precisazione, suo padre ha si avvisato Gheddafi, ma non in quell’occasione bensì 6 anni dopo.

Ma allora perché Gheddafi non era su quell’aereo?

Se ci pensiamo bene quindi la questione “non torna”, per quanto questa affermazione sia di per se grave ed è strano che Amato l’abbia detta dopo oltre 40 anni, è più logico credere che questa verità ne nasconde un’altra peggiore. Forse lo stato italiano era direttamente coinvolto nell’abbattimento di quell’aereo.

Nel complicato periodo storico che viviamo si stanno verificando parecchi eventi di portata storica, apparentemente indipendenti, ma che forse fanno parte di un’unica metamorfosi dell’equilibrio geopolitico mondiale. Oltre alle questioni Ucraina, Taiwan, ed altre, in questi giorni alcuni stati africani, grazie a mio avviso proprio alle condizioni geopolitiche mondiali e forse con l’aiuto di qualche stato fuori dalla sfera colonialista occidentale, si stanno opponendo al colonialismo francese. Un paio di giorni fa la Russia ha detto di ritenere che ci sia stato il supporto italiano per un attacco di droni in territorio Russo. Poco meno di un giorno prima che Amato uscisse fuori con le sue deduzioni la Russia ha reso operativo il missile detto Satan 2 che potrebbe mettere fine alla terza guerra mondiale un paio di minuti dopo l’inizio.

Cosa sa Amato che noi non sappiamo a quale ruolo vuole/deve avere l’Italia nel nuovo assetto geopolitico mondiale che si sta delineando? Ma soprattutto, cosa rischiamo noi cittadini?

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